TERAMO – L’Istituto zooprofilattico si chiama fuori dall’ipotesi di riqualificare l’ex mercato all’ingrosso di Campo della Fiera e per il momento salta la transazione con il Comune per la compensazione tra debiti e crediti tra i due enti. La novità è stata comunicata dalla direzione dell’Istituto al sindaco D’Alberto, al quale adesso toccherà decidere se riuscire a imporre alla sua maggioranza un’accelerazione dell’iter di transazione (immaginando che non possa certo sborsare oltre 3 milioni di euro all’Izs): di sicuro questo accordo non potrà passare per la cessione dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo e ci si dovrà inventare altre soluzioni.
L’Istituto zooprofilattico non può più aspettare. In ballo di sono oltre una decina di milioni di finanziamento per edilizia sanitaria del vecchio accordo di programma, la cui disponibilità è legata alla sua finalizzazione. E la clessidra sta per scadere. I tempi lunghi delle amministrazioni che si sono succedute, commissario straordinario compreso, non coincidono con il cronoprogramma dell’Ente di ricerca. Che ha pazientemente atteso fino ad oggi, ma che adesso si trova costretto a rinunciare anche all’idea di realizzare in quel sito, in stato di abbandono, la ‘cittadella della ricerca’, una struttura che comprendeva laboratori, uffici, un datacenter, un parcheggio sotterraneo e anche un asilo. E’ ovvio che per una nuova finalizzazione occorre un nuovo studio di fattibilità, l’approvazione, un eventuale progetto, tutti aspetti procedurali che impongono un ripartire da zero, con evidenti rischi di perdita del finanziamento. I milioni dell’accordo di programma serviranno per altro e altrove. Chissà, forse anche per investimenti a Pescara o su altre sedi regionali dell’Izs.
Sull’ipotesi progettuale è da tempo che si susseguono interventi critici, tra i primi quello del consigliere di maggioranza Maurizio Verna e successivamente quello del Comitato di quartiere. Si tratta però, come più volte ha sottolineato anche lo stesso vertice dell’Istituto, di un problema che riguarda il Comune, perché non si tratta di una riqualificazione dell’area di quartiere a spese dello Zooprofilattico: il passaggio tecnico-politico, ovvero la valutazione dell’opportunità di procedere alla transazione che prevede la cessione dell’area, è di esclusiva competenza dei due Enti.
Una volta deciso e diventato operativo l’accordo, con l’avvio del progetto sarebbe possibile ‘calcolare’ l’onere urbanistico dell’operazione, ovvero imporre al nuovo proprietario, in fase di realizzazione del progetto, una contropartita di valore sociale. Una ipotesi sulla quale l’Izs non si è mai tirato indietro. La transazione sarebbe dovuta approdare in consiglio comunale già nell’ultima seduta del 2018 ma poi non fu così. Secondo la proposta il Comune avrebbe dovuto sborsare una somma di 1,5 milioni di euro, a fronte degli originari 3,9 dovuti all’Istituto (decurtati degli 800mila euro che viceversa l’amministrazione doveva incassare), assieme al passaggio di proprietà dell’area. In attesa dell’avvio del cantiere, il Comune avrebbe avuto la disponibilità dell’area per realizzare un parcheggio temporaneo al servizio del quartiere. Ma finora non ci sono né la transazione, né il parcheggio.